THE COCKPIT

ANALISI E COMMENTI

INTRODUZIONE A "THE COCKPIT"

LIBERTA' DI VIVERE E LIBERTA' DI MORIRE
ARMI SEGRETE AL CREPUSCOLO DEL TERZO REICH
VENTO DIVINO
DUE UOMINI UNITI NEL SANGUE E NELL'ACCIAIO
ALI DI ANGELO E MANI DI DIAVOLO
FIORI DI CILIEGIO NELLA TEMPESTA
IL TRAMONTO DEL SOGNO DI UNA GRANDE ASIA

INTRODUZIONE A "THE COCKPIT"

Il cockpit è la cabina di guida di un aereo o di un'imbarcazione. Sotto questo titolo sono raggruppati tre episodi, tratti dall'omonimo manga di Leiji Matsumoto, contenente più di sessanta storie, tutte ambientate sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Due di essi (Sonic Thunder Attack Team e Steel Ryukihei) hanno per sfondo il Pacifico e la dura guerra tra Giapponesi e Americani: il primo episodio, invece, è ambientato nei cieli della Germania nazista e ha per protagonista un pilota della Luftwaffe.

Tutti e tre gli episodi concentrano comunque la loro attenzione su coloro che la storia ha bollato come "cattivi" e perdenti, poiché tutto è narrato dal punto di vista giapponese e tedesco. Questa scelta è però ben lontana dall'essere faziosa e non diventa pretesto per denigrare o disprezzare le Forze Alleate, in special modo Inglesi e Statunitensi, che non vengono affatto presentati come i "veri cattivi".

In queste storie lo sguardo è sempre rivolto al singolo uomo, alle tragedie individuali che si consumano in silenzio, assorbite dall'immane catastrofe storica. Quelli che si trovano a combattere gli uni contro gli altri non sono più, astrattamente, soltanto dei "nemici", ma sono uomini, che sentono sulle loro spalle tutto il peso della guerra e che, nonostante tutto, hanno il coraggio di seguire fino in fondo il loro destino. Ognuno combatte, con la stessa dignità e lo stesso fervore, per il proprio Paese, compiendo lo stesso, identico dovere di soldato.

Un sottile filo conduttore lega inoltre le tre vicende, in special modo le ultime due: i vari protagonisti, infatti, hanno tutti un sogno nel cuore che la guerra gli impedisce di concretizzare, sia esso un sogno individuale, di realizzazione personale o d'amore. Inoltre, tutte e tre le vicende si svolgono nel corso di ventiquattrore al massimo, ed il ritmo narrativo che ne risulta è dunque intenso e serrato, anche se ciò non impedisce l'introduzione di spunti lirici o di riflessioni esistenziali.

Ad essere diversa è, invece, la scelta del numero dei personaggi utilizzati: mentre nel primo e nel terzo episodio sono pochissimi e a fatica superano le dita di una mano, nel secondo prende forma una dimensione quasi corale: ci sono tutti personaggi dotati di nome ed aventi diritto di parola, e tutti partecipano, emotivamente e fisicamente, alla vicenda personale del protagonista, divenendo in certi punti quasi la voce esteriore dei suoi pensieri.

In quest'opera sembra quasi che Matsumoto abbia voluto riprodurre la sensazione di ogni giapponese medio di trovarsi a casa propria come in un cockpit, che diviene così un luogo in cui riordinare le idee e punto di partenza per instaurare rapporti con la confusa realtà delle città di oggi, metropoli che assomigliano in fondo a campi di battaglia.
Permangono, invece, due componenti tipiche delle sue opere di fantascienza: il senso di grandiosità spaziale, che si ritrova in Yamato o Capitan Harlock, unito all'amore per i grandi valori umani ed etici, questa volta mescolati ad un senso di profonda vicinanza dei personaggi, legati tra loro da vincoli strettissimi di amicizia, amore o morte.

Nausicaa

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