THE COCKPIT

AMBIENTAZIONE E BACKGROUND

La Seconda Guerra Mondiale ha visto l'ingresso del Giappone con il proditorio attacco di Pearl Harbor, all'alba del 7 dicembre 1941. In quell'occasione la Marina e l'Aviazione giapponese si imbarcarono in una pesante guerra contro gli Stati Uniti e l'Inghilterra nelle acque del Pacifico, che nei primi mesi portò ad una serie di successi, ma che a partire dalla battaglia di Midway del 4 giugno 1942 diventò una guerra virtualmente già persa, ma da combattere fino all'ultimo sangue e fino all'ultimo uomo.
In questo contesto drammatico, l'Aviazione giapponese introdusse in battaglia l'arma più disumana possibile, ossia il sacrificio della vita umana con la pratica dei kamikaze, che però veniva assurta al ruolo di "morte eroica": accanto alla tristezza per la perdita certa dei propri figli, il Giappone affiancava il concetto di "eroe della Patria". Questo nuovo e disperato tentativo produsse qualche colpo di coda, ma la sconfitta giapponese era inevitabile; la fiera irriducibilità nipponica non fu sufficiente, e l'ultimo atto della Seconda Guerra Mondiale, la resa del Sol Levante, fu sancita dal lancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945.

Questa esperienza terribile, con la catena di vittime e di emozioni che aveva suscitato nella popolazione, inizialmente fiera delle prime vittorie e poi orgogliosamente disperata durante la caduta dell'Impero, ha segnato gran parte della successiva vita sociale e culturale del Giappone. Restando al tema culturale, molti scrittori e mangaka che vissero quell'evento, da padri, da fratelli o da figli di soldati, hanno poi tradotto in opere le loro emozioni, e spesso queste reminiscenze di un passato così difficile e disperato hanno generato dei veri e propri capolavori.

Con le storie della collana THE COCKPIT, Leiji Matsumoto ha raggiunto l'apice del realismo relativo a storie sulla Seconda Guerra Mondiale, un evento che in Giappone ha lasciato importanti ferite aperte nella generazione che la guerra l'ha vissuta in prima persona. Le storie narrate dal Maestro hanno la capacità di spingere il lettore (o lo spettatore) a sentirsi partecipe delle vicende dei protagonisti: è difficile staccare gli occhi dallo schermo o dalle pagine dei tankobon, e soprattutto nella versione animata si rischia di perdere un evento importante alla minima distrazione. I vari racconti, pur essendo di fantasia, recuperano e sviscerano le tematiche principali di chi la guerra l'ha persa combattendo con onore: non ci si deve quindi stupire del fatto che i protagonisti appartengano alle forze dell'Asse, e che le storie siano ambientate in Germania e in Giappone.

GS

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