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PERSONAGGI PRINCIPALI Anche i personaggi principali presentano talvolta tratti difformi da quelli dell'anime. HARLOCK per primo ha, fino al quinto volume, atteggiamenti ed idee che non combaciano completamente con quelle che tanto l'hanno reso famoso. Innanzitutto, è a causa del tentativo fatto da Mazone d'infangare la memoria dei suoi amici più cari (cioè Emeraldas e Tochiro), giocando così con i suoi sentimenti, che Harlock prende la determinazione di combattere le terribili donne vegetali. Da solo, l'amore che nutre verso la Terra non era bastato a dargli questa forza. Inoltre qui Harlock prova un'avversione e un disgusto molto profondi nei confronti dei Terrestri e di ciò che sono diventati, e queste emozioni lo spingono persino ad augurarsi la loro distruzione totale. Infine, nel manga Harlock sembra molto più solo, cupo, chiuso in se stesso e in certi punti davvero vendicativo, pronto ad uccidere chiunque intralci la sua strada, benché non sia estraneo a gesti di generosità nei confronti dei suoi nemici, lasciando libere delle Mazoniane. E' comunque soltanto nel quinto volume, quando ormai anche l'Harlock televisivo è ben definito in tutte le sue sfumature morali e caratteriali, che il personaggio cartaceo ha finalmente raggiunto compiutamente il vero spirito del capitano delle stelle. E' solo lì che si può riconoscere chiaramente il vero Harlock. TADASHI ha nel manga un ruolo più passivo e di certo non sembra una testa calda, né è sempre pronto a contraddire Harlock e a fare tutto di sua iniziativa, ma è un ragazzo più responsabile, meno iroso e vendicativo e più disposto a comprendere le motivazioni profonde che spingono Harlock e il suo equipaggio a lottare contro Mazone e a vivere da pirati. Certo, anche qui non è difficile vederlo commettere qualche imprudenza (come quando sale avventatamente sulla navetta di Zoru, rischiando la vita) oppure mortificarsi e infastidirsi per i suoi insuccessi (ad esempio, dopo il tentativo andato male di modificare i cannoni dell'Arcadia), ma comunque si tratta solo di episodi isolati e Tadashi resta sempre, in linea di massima, un ragazzo con la testa sulle spalle. Tutto sommato è anche un peccato, perché perde lo spessore e l'importanza che assume invece nell'anime, dove, molto più che qui, rappresenta tutti noi, al nostro primo viaggio sull'Arcadia, portando con sé i nostri stessi dubbi, le nostre stesse domande, il nostro stesso spirito di vendetta e il desiderio di distruzione e sterminio dei malvagi. YATTARAN, dal canto suo, appare inizialmente più una macchietta che un personaggio ben definito psicologicamente, a causa del suo pensiero fisso per i modellini (più accentuato rispetto all'anime), che lo spinge spessissimo a rifiutare di dare la sua collaborazione quando è chiamato in sala comandi; e a causa della sua passione per il cibo (tant'è che quasi tutti a bordo gli danno del maiale). Solo alla fine emergono quelli che saranno i tratti caratteristici e fondanti dello Yattaran televisivo: la bontà d'animo (gli si spezza letteralmente il cuore quand'è costretto ad uccidere le due Mazoniane scese all'interno dell'Isola dei Pirati) e una sottile malinconia, sempre nascosta da grande ilarità, nata dalla sua profonda solitudine interiore, come si vede nell'episodio dell'anime intitolato "Yattaran, modellista poeta". Anche YUKI, grazie all'episodio che le viene dedicato ("La canzone del commiato") risulta più approfondita psicologicamente nella versione televisiva rispetto a quella cartacea. Di lei, nella serie tv, si conosce anche una parte del passato, chi era suo padre, perché ha scelto di salire su di una nave pirata e la sua prima storia d'amore, conclusasi tragicamente. Nel manga, pur non essendo diversa caratterialmente o moralmente, resta soprattutto un valido membro dell'equipaggio, ottima spalla di Harlock e buona amica di Tadashi, per il quale non esita neppure a rischiare la vita, pur di infondergli coraggio (si tratta dello scontro con George Belle). Identici restano anche la sua determinazione e forza di carattere. MEEME (Met) mantiene invece sostanzialmente inalterate le sue peculiarità salienti, essendo sempre l'ombra fedele e silenziosa di Harlock, colei che sa parlargli dolcemente, arrivando fino al suo cuore, colei, soprattutto, che è capace di comprenderlo come nessun altro, che sa quello che pensa, che conosce le motivazioni più profonde del suo agire e che è a conoscenza di buona parte del suo misterioso passato. Anche nel manga Meeme si nutre esclusivamente di alcool ma non suona l'arpa, benché s'intrattenga spesso con Harlock nella sua cabina. Rispetto alla serie tv, però, riveste talvolta ruoli più attivi: è lei, ad esempio, ad avventurarsi sulla navetta di Zoru per salvare Tadashi, sentendosi in colpa perché il ragazzo vi è salito a causa sua. Possiede sempre il suo straordinario intuito, che la mette in grado di trovare al primo colpo il cosmografo lasciato da Zoru, nascosto all'interno della navetta, oppure di individuare senza errore le Shadow Soldier (le famose Guerriere Ombra), distinguendole da quelle reali. Bellissima, pallida, sottile, la REGINA RAFLESIA incanta gli uomini con il suo fascino fatale. Pur essendo d'aspetto quasi totalmente uguale al personaggio dell'anime, non vi è sempre corrispondenza tra le due versioni di Raflesia a livello di atteggiamenti. Nella serie televisiva, infatti, presenta a volte delle incongruenze di comportamento e di scelte: spesso crudele e spietata, si rifiuta inizialmente di rapire Mayu per costringere Harlock ad allontanarsi dalla Terra, dicendo che non vuole coinvolgere un innocente nella sua guerra, mentre non esita a sterminare intere popolazioni incontrate durante il lungo viaggio verso l'antica patria solo perché le sono d'intralcio o per assoggettarne i pochi superstiti, come nel caso dei Tokarghiani. La differenza maggiore sta però nella verità sulla natura di Raflesia quale emerge alla fine dell'anime. Già da metà, però, si nota che qualcosa è cambiato nell'idea iniziale riguardante questa splendida creatura: d'improvviso, infatti, la sua pelle non ha più il colore caratteristico delle Mazoniane nello spazio, un azzurro pallido, ma diventa bianca. E nel penultimo episodio si scoprirà che Raflesia ha sangue nelle vene e non sembra quindi appartenere alla razza aliena che lei stessa guida. Nulla del genere s'intuisce invece nel manga, dove probabilmente Matsumoto non aveva ancora maturato una simile idea o dove forse ha deliberatamente deciso di percorrere una strada diversa da quella tracciata nella versione animata della sua opera. Nausicaa
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