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Per il cinquantesimo anniversario della sua carriera fumettistica, Leiji Matsumoto ha collaborato al ritorno in scena della sua creatura più complessa, profonda e variegata, il Galaxy Express. In onore alla riunificazione del Leijiverse, e per sfruttare una parentesi creativa assolutamente inarrestabile, si è scelto di sfruttare alcune tematiche iniziali della serie del 1978, sviluppando però un'ambientazione completamente diversa, con personaggi nuovissimi, e dando sfogo alle autocitazioni più evidenti o più sottili. Con queste premesse, è nato GINGA TETSUDOU MONOGATARI. In questa nuova storia, dunque, il Galaxy Express compare come "personaggio non protagonista", mentre sullo sfondo avviene il dramma del giovane Manabu Yuuki, che diventa rapidamente uomo per reagire alle numerose avversità che capitano ai suoi familiari. Nell'universo esiste ormai una rete ferroviaria in grado di unire tutti i luoghi più lontani, guidata dalle Ferrovie Galattiche. Accanto ai treni per passeggeri, però, si è sviluppata una flotta di treni armati, in grado di proteggere le più pericolose rotte galattiche. Questa divisione armata e militare è chiamata SDF (Space Defense Force), e le armi di cui i suoi treni sono dotati li fa assomigliare da vicino a vere e proprie corazzate spaziali. In normali tempi di pace e tranquillità, questi treni devono effettuare interventi di routine, ma in vista di pericoli più consistenti ogni convoglio è dotato di un equipaggio di soldati specializzati e ben addestrati. A capo della SDF c'è la misteriosa Reira Destiny, fanciulla eterea e triste, che sembra poter prevedere il futuro. In questo scenario, trovano spazio sia il fascino intrinseco della ferrovia galattica, con il suo infinito percorso, che la concretezza delle armi pesanti. Finalmente anche i treni galattici sono dotati di armamenti, leggeri o pesanti, assomigliando incredibilmente, anche nel mecha design, a corazzate spaziali molto più celebri, quelle di UCHUU SENKAN YAMATO. Ed è proprio questa l'opera che, almeno ad una prima impressione, viene citata in continuazione, a partire dall'equipaggio del Big One, per continuare con la sagoma vagamente gamilasiana delle navi nemiche, per proseguire con i due fratellini Manabu e Mamoru Yuuki, che ricordano molto da vicino i fratelli Susumu e Mamoru Kodai. In aggiunta a queste caratteristiche, la serie non può non prescindere da alcuni standard propri della saga di GINGA TETSUDOU 999, e dunque, nel prosieguo della serie, non mancheranno certamente le possibilità per realizzare una serie televisiva splendida e originale. GS
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